“Donare è un gesto che arricchisce chi lo fa e salva chi lo riceve”: Dialogo con il Dott. Sandro Macchi

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Chiara Schettino

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“Donare è un gesto che arricchisce chi lo fa e salva chi lo riceve”: Dialogo con il Dott. Sandro Macchi

Nel nostro lavoro con Rosso ci capita spesso di incontrare professionisti eccezionali, ma alcuni incontri lasciano davvero il segno. Il Dott. Sandro Macchi è uno di questi.
Oggi è Primario del Servizio di Medicina Trasfusionale dell’Ospedale di Asti, e sta costruendo una carriera brillante, guidata da una passione autentica per il suo lavoro.
Lo abbiamo conosciuto grazie alla segnalazione di un collega: “parlate con lui, è una persona speciale”. E così è stato.

Quella della Medicina Trasfusionale è una branca unica della medicina.
I professionisti che vi operano non sono solo medici: sono anche comunicatori, manager.
Devono saper leggere il bisogno clinico, ma anche attivare comunità, promuovere gesti di solidarietà.
Sandro rappresenta perfettamente questa visione. Ci ha raccontato il suo percorso, e il senso profondo del suo lavoro. Le sue parole ci hanno ispirati – speriamo possano farlo anche con voi.

C’è una storia che ti ha colpito particolarmente nella tua carriera?

“Ce ne sono molte, ma una in particolare mi è rimasta nel cuore. Durante il terremoto dell’Aquila, un donatore si presentò la mattina stessa della sua partenza per aiutare come volontario.
Prima di partire, volle donare il plasma. Quel gesto, fatto in silenzio e con convinzione, mi ha colpito profondamente. È un simbolo perfetto di cosa significhi “donare”: tempo, energie, vita.
Ogni giorno ci confrontiamo con persone così. 
È questo che rende il nostro lavoro anche una lezione continua di umanità.”


Sandro, com’è nata la tua passione per la Medicina?

“In realtà non ho mai avuto dubbi – ho sempre voluto fare il medico.

Quando ho terminato le scuole superiori, Medicina è stata la mia unica scelta. Durante l’università mi sono avvicinato inizialmente alla ricerca clinica, ma è stato grazie ai tirocini in ospedale che ho scoperto la Medicina Trasfusionale. Una disciplina che mi ha affascinato per la sua complessità, ma anche per l’umanità che la attraversa. Da lì la mia strada era segnata e ogni giorno trovo nuovi motivi che confermano quella scelta.”

Sandro Macchi

Com’è una tua giornata in reparto?

“La Medicina Trasfusionale è tutto fuorché monotona.”

Ogni giornata è diversa, si raccolgono donazioni, si producono e gestiscono gli emocomponenti, si segue l’attività ambulatoriale dei pazienti, si risponde alle richieste ospedaliere o territoriali. È un lavoro dinamico, fatto di incastri, decisioni rapide e relazioni continue. Proprio questa varietà rende ogni giorno stimolante e mai scontato.

Cosa rende speciale questa disciplina, secondo te?

“Il fatto che viviamo un doppio contatto. Da un lato entriamo in relazione con persone sane – i donatori – che compiono un gesto volontario e altruista. Dall’altro, ci prendiamo cura dei pazienti che ricevono quegli stessi emocomponenti come terapia, spesso salvavitaC’è un ponte diretto tra il dono e la cura, tra la generosità e la clinica
Questa connessione profonda tra due mondi così diversi è, per me, ciò che rende questo lavoro straordinario.”


Quali sono, oggi, le sfide principali del sistema trasfusionale in Italia?

“Le sfide sono molte e complesse. La prima è demografica: la popolazione invecchia, i bisogni sanitari aumentano e c’è sempre più bisogno di nuovi donatori giovani. Poi c’è la sfida dell’innovazione: le nuove tecnologie, informatiche e cliniche, devono integrarsi in un sistema già molto articolato. Ma la sfida più grande è l’integrazione: tra centri trasfusionali, tra ospedali, tra regioni, tra pubblico e privato.

Dobbiamo fare squadra per garantire autosufficienza, sicurezza, qualità e appropriatezza. E dobbiamo saper parlare il linguaggio delle nuove generazioni per coinvolgerle davvero.”


C’è un segnale, un piccolo gesto, che ti fa capire che sarà una bella giornata di lavoro?

Sì. Quando arrivo in reparto e vedo i donatori già seduti in sala d’attesa, sereni, sorridenti, pronti a fare il loro gesto.
Quando incrocio i loro sguardi, sento che sarà una giornata buona.
Perché so che da lì passeranno tante piccole e grandi storie. E forse, qualcuno riceverà proprio oggi una nuova possibilità di vita.


💬 “Donare è un gesto che salva, ma anche un gesto che insegna. A chi lo riceve, certo. Ma anche a chi lo fa.”


Quotes: Sandro Macchi, Chiara Schettino